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Origine e cenni storici |
Vecchio vitigno di cui non si conosce l'origine,
si è diffuso in Puglia specialmente nelle provincie di
brindisi, Lecce e Taranto. Fa parte della grande famiglia delle
"Malvasie" di origine greca, probalbilmente arrivate
in Puglia dalla città di Monemvasia (Peloponneso). |
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Descrizione ampelografica |
Apice del germoglio: espanso, vellutato, con orlo
carminato. Foglia: media, pentagonale, quinquelobata. Seno peziolare
a lira aperta; seni laterali inferiore e superiore a lira chiusa
con bordi soprapposti. Lembo a superficie spessa e liscia, pagina
superiore ed inferiore aracnoidera. Grappolo: di peso medio-basso,
di forma conica, alato, allungato, da serrato a mediamente spargolo.
Acino: medio-piccolo, sferoide, buccia pruinosa, media, consistente,
polpa molle, dolce, succo colorato. |
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Fenologia |
Epoca di germogliamento media; epoca di fioritura
medio-tardiva, epoca di maturazione medio-tardiva. |
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Esigenze ambientali e
colturali |
Produzione buona e costante. Predilige terreni di medio impasto,
non molto calcarei. Caratteristiche dei vini
Grado alcolico: 11-13,5 vol. % pH: 3,1-3,4. Acidità
totale: 6-8 g/l Pur essendo a volte destinate al consumo fresco,
le uve sono utilizzate principalmente per la vinificazione,
raramente in purezza, solitamente in uvaggio con altre varietà
locali, come il "Negroamaro" ed il "Susumaniello".
Il vino si presenta alcolico, dal colore rosso rubino, profumo
gradevole, sapore armonico, robusto e di buon corpo.
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Importanza economica e
distribuzione geografica |
Il vitigno è presente in diverse Regoni
italiane; in Puglia, specialmente nel Salento. E' iscritto fra
le varieta idonee alla coltivazione in tutte le province Pugliesi.
E' utilizzato per la produzione dei vini DOC Brindisi, Cacc'è
Mitte di Lucera, Copertino, Lizzano, Nardò, Salice Salentino
e Squinzano nonchè di diverse IGT pugliesi. |
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